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UNA GIORNATA AL 1° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL RISOTTO ITALIANO

Giornata all'insegna del riso e del risotto, che rappresentano due fra le principali ricchezze della "provincia del Quadrante" formata da Biella, Vercelli, Novara e Verbania.
Si tratta dunque della prima provincia risicola d'Europa, e una delle prime al mondo.
Una delle quattro giornate giornate caratterizzate da un evento che ha visto in  Edoardo Raspelli un testimonial di eccezione.

Testimonial di eccezione: Edoardo Raspelli

È proprio in provincia di Biella, dal 28 aprile al 1° maggio 2012, che si è svolta infatti la prima edizione del FESTIVAL NAZIONALE DEL RISOTTO ITALIANO che ha presentato una completa declinazione sugli utilizzi del riso in cucina e sugli abbinamenti compositivi ed enologici.

L'ingresso della Fiera Internazionale del risotto italiano

Nei quattro giorni della manifestazione una brigata di cucina coordinata da quattro Maestri Risottieri ha realizzato ogni ora una preparazione a base di riso (in tutto 40) che sono state offerte in degustazione.

Al costo assolutamente simbolico di un biglietto di ingresso (appena 6 € per gli adulti) i visitatori hanno potuto degustare gratuitamente una delle ricette di risotti preparati dagli chef.
Ci accorgiamo ben presto che è Franco Ramella ad avere  la coda più lunga (circa 10 minuti di attesa), ma per chi ha fretta in pochi secondi è possibile ritirare il proprio piatto in una delle ricette alternative: porzione e qualità da ristorante al prezzo di un fast food.

Numerose le varietà di riso esposte in fiera

Nell'area degustazione anche noi abbiamo potuto scegliere tra ricette con ingredienti a volte molto curiosi e in altri con il recupero di tradizioni territoriali disperse.

Noi siamo rimasti deliziosamente colpiti dalla delicatezza e semplicità della ricetta di FRANCO RAMELLA: RISOTTO CON ZUCCHINE A COLTELLO E JULIENNE DI MENTA. Ma certo... non sarebbero bastati i 4 giorni  di evento per assaggiare tutte le varianti proposte, ognuna meritevole di plauso, a partire dalla riedizione della celebre panissa o paniscia: il risotto rispettivamente del vercellese e del novarese

La sala delle degustazioni proposte dagli Chef
Le ricette sono state realizzate con le principali varietà di riso coltivato nel Quadrante, e con i prodotti provenienti in prevalenza dal territorio piemontese abbinati a vini, birre e distillati delle più importanti produzioni nazionali.

Una cornice di stand enogastronomici ha offerto ai visitatori la possibilità di ampliare le degustazioni con riferimento alle preparazioni di riso a cui concorreranno i prodotti direttamente forniti dagli stessi stand.

Per ogni risotto, o preparazione a base di riso, è disponilbile la ricetta e l'elenco degli ingredienti con l'indicazione degli espositori/produttori che li hanno forniti e presso cui sarà possibile approvvigionarsi.

Chef e maestri risottieri come Franco Ramella del ristorante "Croce Bianca" di Oropa, Angelo Silvestro del "Balin" di Livorno Ferraris, Luca Corradino del "I due Ladroni" e Gianfranco Cravero del "Convivium" di Novara, hanno offerto al pubblico le loro ricette (sul sito web è possibile ritrovarle),  e dopo  essere state gustate abbiamo potuto giudicarle  attraverso un'apposita scheda.


Lo chef vincitore, infatti,  sarà proclamato gran maestro, e il suo piatto "Re risotto italiano 2012", dal giornalista enogastronomico Edoardo Raspelli, testimonial del festival.



La manifestazione si è articolata in 3 aree principali: Area esposizione e vendita, area food, area informativa e convegni.

Interessante ovviamente l'area Food, in cui sono stati organizzati i momenti dedicati alla preparazione e degustazione del riso, a cui hanno preso parte chef e ristoratori con  presentazione di ricette in cui il riso viene utilizzato in maniera originale e rivisitazioni di ricette classiche.

Di estremo interesse anche l'incontro con Assetou Tiemtore del Burkina Faso che ha presentato una nuova tecnica di coltivazione del riso. La RSN (Riso Secondo Natura) con abbattimento della CO2.

L'intervista video seguente è a cura di Nikland Video Channel


 

In programma anche momenti divulgativi e dimostrazioni culinarie a cura di scuole alberghiere e ristoratori che hanno svelato i trucchi e segreti del mestiere per preparare un risotto perfetto.

Inoltre non è mancato un colpo di scena gastronomico: The academy of Sake ha annunciato  che ha individuato in riso, acqua e microclima di questa zona le condizioni ideali per ottenere un ottimo sake, secco e con 13° alcolici, pronto a conquistare il mercato europeo.


Non solo riso si trova alla Fiera Internazionale del risotto ma anche molte specialità regionali
Ma non di solo riso si vive il Festival: ottimi gli invitati fuori-porta tra cui i produttori abruzzesi di olio Frantoio Stante. Ci siamo riforniti dei loro ottimi EVO e una promessa di far loro una visita in Abruzzo.



Tra gli espositori anche uno tra i più antichi liquorifici piemontesi. Si tratta del produttore dell'originale ed unico Ratafià di Andorno: lo storico Rapa Giovanni, un marchio fondato nel lontano 1880.

La tradizione ultra centenaria, che vuole questo prodotto aromatizzato con ciliegie nere, può essere attestata da diverse documentazioni storiche, tra cui merita di essere citato un documento tratto dal libro "Tradizioni Italiane" stampato in Torino nel 1848.

Narra questo racconto che nell'anno Mille il liquore salvò dalla peste la popolazione di Andorno e la figlia del suo inventore, dapprima accusato di stregoneria, potè invece sposare il giovane Armando Golzio, figlio del più fiero nemico del padre, ristabilendo la pace tra le famiglie.

Al notaio del luogo non restò che ratificare il lieto fine: "Et sic res rata fiat". "Rata fiat!" ripeterono a gran voce i presenti e l'espressione di quel latino imbarbarito sarebbe diventata il nome del liquore.

Ma di questo avremo modo di parlare in un prossimo articolo. 


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